Efficacia della sentenza di assoluzione nel giudizio civile

Efficacia della sentenza di assoluzione nel giudizio civile
25 Luglio 2022: Efficacia della sentenza di assoluzione nel giudizio civile 25 Luglio 2022

IL CASO. Tizio agiva avanti al Tribunale di Catanzaro, nei confronti di Caio e Sempronio, per ottenere la reintegrazione del possesso di una colonna fognaria.

Il Tribunale di Catanzaro respingeva la domanda, osservando che il giudizio penale a carico di Caio e Sempronio per il reato di danneggiamento della suddetta colonna fognaria si era concluso con sentenza di assoluzione perché il fatto non sussisteva.

Tizio proponeva appello avverso la sentenza di primo grado, ma la Corte d’appello di Catanzaro confermava la pronuncia affermando che, trattandosi del medesimo fatto già accertato nel giudizio penale, la sentenza penale passata in giudicato esplicava effetto preclusivo nel giudizio civile in ordine alla sussistenza dello spoglio del possesso della condotta fognaria.

Tizio ricorreva per Cassazione, lamentando che l’effetto preclusivo del giudicato penale nel giudizio civile sussisterebbe solo nel caso di assoluzione che non sia stata pronunciata ai sensi dell’art. 530, secondo comma c.p.p.

LA DECISIONE. Con l’ordinanza n. 6593 del 28 febbraio 2022, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato da Tizio.

In particolare, la Suprema Corte ha affermato che il giudicato di assoluzione non sempre ha effetto preclusivo nel giudizio civile.

Ha, infatti, precisato che tale effetto si verifica solo quando la sentenza penale contenga “un effettivo e specifico accertamento circa l’insussistenza o del fatto o della partecipazione dell’imputato e non anche quando l’assoluzione sia determinata dall’accertamento dell’insussistenza di sufficienti elementi di prova (…) e cioè quando l’assoluzione sia stata pronunciata a norma dell’art. 530 c.p.p., comma 2”.

La Corte di Cassazione ha, inoltre, evidenziato che, nel giudizio civile, non sempre è possibile “trarre da un giudicato di assoluzione dalla responsabilità penale la conseguenza automatica (…) dell’insussistenza di tutti i fatti posti a fondamento dell’imputazione, potendo verificarsi che alcuni di tali fatti pur essendosi rivelati, nella loro indiscussa materialità, non decisivi per la configurazione del reato contestato, possano conservare una loro rilevanza ai fini civilistici”.

Sulla base di tali considerazioni, i giudici di legittimità hanno accolto il ricorso, rilevando che, nel caso di specie, l’assoluzione dei due imputati era avvenuta “in formula dubitativa” e che, in ogni caso, non era stata esclusa la configurabilità in astratto dello spoglio della colonna fognaria.

La Corte di Cassazione ha, quindi, cassato la sentenza impugnata e ha rinviato per la decisione nel merito alla Corte d’appello di Catanzaro in diversa composizione, pronunciando il seguente principio di diritto:

il giudicato di assoluzione ha effetto preclusivo nel giudizio civile solo quando contenga un effettivo e specifico accertamento circa l’insussistenza o del fatto o della partecipazione dell’imputato e non anche quando l’assoluzione sia determinata dall’accertamento dell’insussistenza di sufficienti elementi di prova circa la commissione del fatto o l’attribuibilità di esso all’imputato e cioè quando l’assoluzione sia stata pronunziata a norma dell’art. 530 c.p.p., comma 2”.

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